Anche Civitavecchia apre il porto alla linea umanitaria che la vede impegnata in prima linea nel soccorso continuo ai migranti. La prima delle due navi (la AITA MARI) che fanno capo alle ONG di pronto intervento per il recupero in mare dei migranti, ha attraccato questa mattina alla banchina numero 16 del porto con a bordo trentuno migranti di cui dieci bambini ed un neonato. La macchina della solidarietà si è attivata con un meccanismo perfetto che ha visto coinvolti Capitaneria di Porto. Croce Rossa Italiana e tutto l’apparato amministrativo che fa capo al sindaco Ernesto Tedesco.
Anche Civitavecchia, come molti altri porti italiani, è stata chiamata a rispondere alla richiesta di disponibilità da parte del Ministero degli Interni, per dare la sua prima esperienza di aiuto e primo conforto ai derelitti salvati in mare. Il punto più importante su cui si vuole focalizzare l’attenzione è sicuramente quello che vede la presenza di minori non accompagnati. Espressione questa di un dramma che definisce a livello governativo globale, una responsabilità dei popoli accoglienti e che si pone su di una progettualità facente capo alla Prefettura e alla possibilità di prestare soccorso nei primi giorni da parte della nostra città ai più fragili.
Civitavecchia si distingue ancora una volta per il suo atteggiamento di apertura nei confronti di chi cerca oltre il mare un futuro finalmente lontano da guerre, fame e povertà. La seconda nave arriverà questa notte e sarà il completamento di un primo piano di soccorso e accoglienza. In un periodo comunque di grande crisi internazionale, sono le realtà cittadine che contando sulla forza della solidarietà e della cooperazione riescono ancora a dare l’esempio più concreto.